Ha vinto Francesco Scarabicchi – autore di “Con ogni mio saper e diligentia” – il premio di poesia “Città di Arenzano”, organizzato dall’Unitre Arenzano e Cogoleto e dedicato alla figura di Lucia Morpurgo Rodocanachi. Scarabicchi è stato selezionato dai critici tra i tre finalisti del premio, insieme a Stefano Dal Bianco (con “Prove di libertà”) e Alba Donati (“Idillio con cagnolino”). A decretare la sua vittoria è stata una giuria popolare, composta da trenta persone diverse tra loro per età e professione.
La poesia non è solo cosa da adulti: lo hanno dimostrato i piccoli vincitori di “Luci a mare”, concorso dedicato alle scuole elementari e medie di Arenzano. Con un cocktail di spontaneità, profondità e semplicità, hanno vinto Tommaso Tonelli (quinta elementare) con “Libero” e Sofia Russo con “Il tempo passa”. A premiarli, l’onorevole Mara Carocci, deputata del Partito Democratico, membro della commissione cultura e insegnante: «Poeti, incontrate i ragazzi a scuola – dice – potrete dare molto ai ragazzi, e loro potranno dare molto a voi». I ragazzi hanno vinto un corso di vela o di canoa offerto dalla Lega Navale Italiana.
Durante la cerimonia di premiazione, la presidentessa Unitre Fabia Binci ha annunciato che dall’anno prossimo verrà organizzato anche un concorso di poesia per ragazzi di Arenzano e Cogoleto dai 14 ai 30 anni, che potranno contare su un seminario di scrittura coordinato da Niccolò Patrone, giovane consigliere comunale di Cogoleto.
Ma cos’è la poesia per i tre finalisti “adulti” del premio di poesia? Un modo per riflettere sull’esistenza, un’esercitazione linguistica, una necessità, una visione della vita? Cronache Ponentine ha posto questa domanda – tutt’altro che banale – a Scarabicchi, Dal Bianco e Donati nel video che potete vedere in cima alla pagina. Gli autori nelle loro risposte hanno espresso la loro personalità e il loro modo di intendere la poesia.
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