Aumenti in vista per la tassa sui rifiuti (TARI) che ad Arenzano lieviterà del 4,8%.
La decisione è stata presa nello scorso Consiglio Comunale, che in sostanza ha “ratificato” una decisione presa a livello di Città Metropolitana in seguito alla presentazione del nuovo Piano Economico Finanziario di AMIU.
In estrema sintesi l’aumento andrà a coprire i maggiori oneri che AMIU deve sopportare in ragione dell’aumento generalizzato dei costi e per poter mantenere il proprio equilibrio di bilancio. Per la verità la percentuale di aumento richiesta nello scorso aprile da AMIU, ed in linea con i criteri previsti da ARERA (l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente), era addirittura del 7,1% ma in seguito alla forte opposizione portata avanti da una ventina di sindaci del genovesato – in primis con Silvestrini per Arenzano e Bruzzone per Cogoleto – la Città Metropolitana aveva ricondotto AMIU a più miti consigli, con un Piano Economico Finanziario aggiornato che ha previsto un aumento del 4,9% con alcune piccole variazioni in ragione dei servizi richiesti da ciascun comune. La situazione, per certi versi paradossale, è che la Città Metropolitana gioca in questa vicenda un duplice ruolo: da un lato dovrebbe tutelare i comuni del proprio bacino mentre dall’altro deve operare un controllo sull’attività di AMIU di cui è socia unitamente al Comune di Genova; ruoli non sempre facili da gestire e che in qualche occasione hanno generato dubbi di troppa indulgenza verso la controllata a scapito dell’interesse dei comuni.
Tutto ciò in un contesto che vede Arenzano sempre più virtuosa in tema di raccolta differenziata con un aumento di 2 punti nel raffronto 2023 su 2022 con una percentuale salita al 66,5% e che sembra, dai dati del primo semestre ’24, in ulteriore significativo miglioramento. Per non parlare della questione dei risarcimenti richiesti ad AMIU per i disservizi del 2021 (140.000 euro secondo la quantificazione “certificata” proprio dalla Città Metropolitana) che AMIU si è rifiutata di riconoscere, dando vita ad un contenzioso prima davanti al TAR (dichiaratosi incompetente) e poi innanzi il Tribunale di Genova, costringendo le amministrazioni a sostenerne i costi relativi.
Temi che rendono oggettivamente indigesto l’aumento della tassa in questione, che peserà non solo sulle famiglie ma anche, ed in modo significativo, sulle attività commerciali.
Sono però in arrivo delle agevolazioni per le famiglie meno abbienti con la modifica del regolamento TARI, introducendo una clausola che consenta ai servizi sociali di indire bandi per dare sostegno alle famiglie con un ISEE più basso.