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Calciomercato RossobluCerchiato: squadra che vince, non si cambia (o quasi)

Terzo e Quarto posto sono traguardi importanti e forse inaspettati. In estate era palese le due genovesi avessero un organico completo ed equilibrato, con la giusta alternanza di giovani ed “esperti”, qualche giocatore di evidente qualità (su tutti Gabbiadini e Soriano per la Samp; Perin e Matri per il Genoa) e possibili sorprese da concretizzarsi. Quest’ultime sono state la scommessa vinta, quella che ha cambiato un destino sereno e tranquillo, in una vertigine inebriante. Inutile ricordare Okaka, su cui il gioco della Samp ormai si basa principalmente: forza fisica, spirito di sacrificio e “sportellate” da attaccante importante; forse non un bomber vero, ma un concentrato di energia divenuta pilastro della fase d’attacco; o, per la sponda RossoBlu, Perotti: giunto a Genova con una carriera travagliata a causa di infortuni e di un carattere introverso e non proprio forte, ha fatto del dribbling e della classe un suo segno distintivo, trovandosi oggi tra i più corteggiati esterni in Italia. Ovviamente, i nomi da menzionare sarebbero ancora molti: il ritrovato Palombo, la maturazione di Bertolacci e Iago Falque…ma chi ha seguito il percorso delle due squadre, ha ben chiaro quali siano valori e meriti delle stesse.

Alla luce di ciò, il Calciomercato non ha, fin qui, avuto bisogno di stravolgimenti, colpi di scena o cambiamenti radicali, come visti in passato soprattutto sulla sponda del club più antico d’Italia.

Sampdoria. Già a due settimane dalla sosta natalizia, le voci che vedevano il gioiello Gabbiadini partente non erano certo discrete. Con l’infortunio di Insigne, il Napoli ha accelerato la trattativa ed a Dicembre si sapeva già che l’attaccante di Calcinate avrebbe abbandonato la piazza che tanto gli ha dato. Cresciuto in modo esponenziale alla corte del mister serbo, inevitabili sarebbero state le richieste per un elemento così continuo e con il vizio del goal. I tifosi hanno comunque accolto il cambio di casacca con tutta la maturità che merita un gruppo di calciatori che fa del proprio gioco d’insieme l’elemento fondamentale per raggiungere grandi traguardi.

Mihajlovich, dal canto suo, non ha mostrato segni di nervosismo anche alla vigilia della ripresa del campionato che vedrà i Blucerchiati impegnati contro una diretta concorrente e costretti ad un cambio modulo. Con la certezza di una trattativa molto ben avviata per l’arrivo di Muriel, si appresta a riprendere la corsa Champions con la solita irruenza e determinazione. Su una cosa è stato irremovibile: il suo no al ritorno Cassano. Qualche tifoso forse rimarrà deluso, ma la scelta appare molto sensata. Gabbiadini garantiva continuità ed equilibrio emotivo, serietà e giocate magari meno entusiasmanti, ma costanti senza prodezze da cineteca, ma con garanzia di prestazione. Cassano alterna, invece, perle calcistiche, a preziosi minuti di “assenza” che in una squadra che fa del lavoro di gruppo la sua forza, non ci si può permettere. Senza dimenticarne il carattere vulcanico che mal si addice alla disciplina estrema richiesta da Mihajlovich.

Muriel. E’ previsto oggi l’incontro tra Osti, direttore sportivo della Samp, e l’Udinese per il passaggio di Luis Muriel in Blucerchiato. Il colombiano non ha nascosto il proprio desiderio di concludere l’accordo rilasciando interviste a giornali del suo paese che davano per scontato il suo futuro. L’offerta di Ferrerò è 6,5 milioni di euro per l’intero cartellino (cifra appena acquisita con la cessione su riportata), il team di Pozzo ha rilanciato, partendo da 15 milioni, ma sembrerebbe poter accettare l’accordo che preveda una cifra totale intorno ai 7,5 milioni di euro. L’attaccante, ai margini dello schieramento di Stramaccioni, è giovane (23 anni) e promettente e potrebbe trovare a Genova una maturità che lo porterebbe tra i big del nostro campionato.

Ambidestro, dotato di tecnica e velocità, capacità di dribbling e fiuto del goal, inizia la propria carriera nelle giovanili dell’Atletico Junior. Nel 2009 esordisce nella massima serie colombiana con la casacca del Deportvo Dali. I friulani lo acquistano nel 2010 per girarlo al Granada dove totalizzerà 9 presenze e raggiungerà la promozione in Liga. L’anno successivo approderà al Lecce, militante in Serie A, dove si metterà in mostra tanto da portare l’Udinese a riacquisirne il cartellino pur lasciandogli finire il campionato nel salentino. Rientrato in Bianconero dopo la retrocessione del Lecce, rinnova il contratto fino al 2017 e conclude il campionato come secondo capocannoniere della propria squadra con 11 reti.

Correa. Il diciannovenne argentino, è stato il primo colpo del mercato Sampdoriano. Accostato ad Inter (nel corso del passato campionato), PSG e Manchester United, ha poi scelto Genova anche grazie al consiglio dell’amico ed ex Doriano Veron. Pagato 8 milioni di euro, ha acquisito il passaporto comunitario. Uno dei talenti più promettenti del Sudamericata, milita nelle giovanili dell’Estudiantes esordendo in prima squadra a soli 17 anni. Trova nel destro il suo piede preferito; trequartista mobile, abile nel dribbling e nelle ripartenze, fino ad oggi è stato impegnato in una 4-4-2 come esterno sinistro. Immaginando sia difficile Mihajlovich stravolga il proprio modulo, fornirà soluzioni alternative al gioco del serbo che non disdegna cambi in corso a seconda dell’avversario da affrontare.

Romero. Un caso, l’infortunio di Viviano, e Romero si riprende la maglia nr. 1 che pareva non solo lontana, ma pronta ad appartenere ad un’altra squadra. Invece, il destino ha voluto che avesse una seconda opportunità ed il portiere argentino l’ha sfruttata piuttosto bene, ma mostrando ancora un rendimento altalenante che lo ha nuovamente inserito nel turbinio delle trattative di mercato. E’ dovuto però intervenire Raiola, suo procuratore,  perché una proposta si mostrasse concretamente all’orizzonte: pedina di scambio con Balotelli del Liverpool, la società di Corte Lambruschini ha però frenato e rimandato la cessione a giugno. Se verrà trovato un acquirente, Ferrerò potrà risparmiare l’ingaggio piuttosto oneroso del giocatore (3,4 milioni di euro) e puntare su alternative di investimento.

Il mercato Blucerchiato in entrata dovrebbe concludersi già dopo i primi giorni di apertura: si parla di un interesse per il difensore bulgaro classe 97 Stoycho Atanasov, ma ci sarebbe da superare la concorrenza del Borussia Dortmund, mentre le settimane rimanenti dovrebbero essere dedicate alle uscite.

Genoa. Il primo colpo di mercato italiano è stato proprio della società genovese, con l’acquisto di Tino Costa, seguito dalla cessione di Pinilla alla prossima avversaria Atalanta e Greco al Verona e dalla dichiarazione di interesse per Pandev in arrivo a Giugno per motivi di tesseramento. Ma, rispetto agli anni scorsi, è stato subito chiaro come il presidente Preziosi tenesse al mantenere almeno fino alla fine del campionato il gruppo coeso, non lasciandosi tentare da lusinghe per la cessione di Perin, Perotti, Bertolacci e Matri, seppur quest’ultimo piuttosto tentato da un ritorno in Rossonero. E parlando anzi di ulteriori rinforzi, primo fra tutti Facundo Ferreyra e, secondo, ma non per importanza, Bocchetti, ben noto ai tifosi RossobBlu e foriero di grandi ricordi.

Ma cominciamo dall’inizio. Alberto Facundo (Tino) Costa. 29enne argentino, centrocampista con l’abitudine del goal soprattutto con il suo sinistro su punizione, arriva in prestito dallo Spartak Mosca. Le sue doti offensive non trascurano l’abilità di verticalizzazione, una grande capacità di precisione sui lanci lunghi, la facilità con cui manda a segno i compagni ed un carattere piuttosto focoso, sicuramente apprezzato dalla Nord, meno da chi lo dirigerà visti i numerosi cartellini cui è solito incappare. Per gli schemi di Gasperini parrebbe l’ideale, anche se potrebbe incorrere nella concorrenza di un Bertolacci che quest’anno pare aver trovato finalmente il proprio ruolo e la cui titolarità sembrerebbe indiscutibile.

L’esordio nella massima serie avviene nelle fila del Valencia dove firma un contratto quadriennale, ma si fermerà solo per 3 stagioni dal 2010 al 2013. Nella stessa estate passa allo Spartak Mosca per 7 milioni di euro ed un impegno quadriennale. Al Genoa dovrebbe trovare la consacrazione definitiva grazie alle abilità del mister di Grugliasco, capace di far risplendere giovani come navigati calciatori.

Pandev. Un minitormentone dove si dava per scontato l’arrivo del macedone, già in passato accostato al Grifone e mai giunto (per sua scelta). Oggi che il calciatore del Galatasaray preme per giungere alla corte di Preziosi, intoppi burocratici (il numero di extracomunitari) fermano la trattativa rimandandola al mercato estivo. Ingenuità o furbizia? Posticipando l’accordo il Genoa si aggiudicherà il giocatore a giugno sfruttandone la scadenza di contratto.

Già noto nel panorama italiano, il 32enne Goran Pandev è da sempre un pallino del presidente Rossoblù. Mancino naturale che non disdegna di puntare e saltare l’uomo, è un attaccante d’area che sa sfruttare le occasioni da goal con il suo tempismo come servire e facilitare la rete ai compagni. Arriva in Italia nel 2001, alla corte dell’Inter dove gioca con la Primavera vincendo il campionato. In prestito per un anno allo Spezia, esordisce il successivo in serie A con l’Ancona. Nella stagione 2004/2005 viene acquista dalla Lazio dove segnerà il primo goal in Coppa Uefa. Delio Rossi lo renderà titolare inamovibile completandone la crescita e facendo maturare le doti che hanno fatto la sua fortuna. Nella stagione 2007/2008 il Bayer Monaco offre 30 milioni di euro per l’acquisto del giocatore. Lotito rifiuterà la proposta è Pandev ripagherà il “sacrificio” del presidente regalandogli prestazioni da campione soprattutto in Champions League. Nel 2010 tornerà all’Inter firmando un quinquennale. L’anno successivo passerà in prestito al Napoli che lo acquisterà a titolo definitivo a fine stagione. Nel 2014, dopo l’arrivo di Benitez al Napoli che lo impegna sempre meno, passa al Galatasaray con contratto annuale.

Facundo Ferreyra. Ancora in bilico, l’attaccante argentino con passaporto italiano, è stato comunque estromesso dalle ultime due sfide ufficiali del New Castle dove milita in prestito. Il cartellino è infatti di proprietà dello Shakhtar Donetsk che richiede al Genoa un prestito con diritto di riscatto da 8 milioni di euro. La trattativa è a buon punto e le parti sembrerebbero aver trovato l’intesa, ma mancherebbe l’ok del nuovo ct del New Castle. I molti infortuni ne hanno impedito l’esplosione e  per questo si potrebbe considerare l’affare alla stregua della scommessa compiuta con Thiago Motta o l’attuale Perotti. Il 24enne attaccante possiede tutte le doti del centravanti, ma non trascura il gioco di sponda coi compagni di reparto e sa sfruttare al meglio gli inserimenti dei centrocampisti. Sulla carta sembrerebbe il compagno ideale per il gioco di Tino Costa.

Bocchetti. Qualcuno sosterrebbe la teoria del Cavallo di ritorno, qualcun altro risponderebbe ricordando Milito o Borriello. Il difensore è di certo ben visto e sarebbe accolto più che volentieri da chi lo ha lanciato, in primis Gasperini, e non ha nascosto la sua disponibilità a vestire nuovamente la centenaria maglia.  Lo Spartak Mosca chiede 13 milioni di euro e nella trattativa si inserisce pure la Lazio. Nel frattempo la voce di un incrocio che coinvolgerebbe De Maio, ceduto ai BiancoaAzzurri, viene seccamente smentita dall’agente del francese.

Bocchetti è un difensore centrale che può giocare facilmente anche terzino sinistro, abile nell’anticipo e pronto a ripartenze palla al piede. Dopo alcune stagioni nel Lanciano, dove esordisce a 18 anni in serie C1, nel 2007 torna all’Ascoli militante in serie A. Dopo una parentesi al Frosinone, nel campionato di B, nel 2008 viene acquistato in compartecipazione dal Genoa. Nel 2010 passa la Rubin Kazan firmando un triennale e nel 2013 allo Spartak Mosca dove in agosto subisce un infortunio al crociato anteriore.

Pinilla. Molti non sarebbero stati entusiasti della scelta del club RossoBlu. L’indole da guerriero si addice molto alle simpatie della tifoseria, ma lo spazio a lui proposto era decisamente insufficiente rispetto al volere dell’attaccante cileno. E probabilmente qualche “mugugno” ci sarebbe stato se non fosse arrivata all’orecchio la trattativa ben avviata per Facundo Ferreyra. La Nord ringrazia, ma pensa già al suo gioiello.

Greco. In pochi avrebbero pensato ad una cessione del centrocampista romano visti gli evidenti progressi, ma obiettivamente il reparto a lui consono è non solo al completo, ma ricco di qualità. Greco passa così al Verona in prestito con formula di riscatto dove potrà sfruttare le maggiori opportunità di una divisa da titolare.

Mussis. Difficilmente sarà rimpianto, forse qualcuno deciderà perfino di dimenticarlo. Le opportunità sono state poche, ma proprio per questo il centrocampista argentino avrebbe dovuto dare il massimo. Invece, le sue prestazioni sono state mediocri ed il destino segnato anche agli occhi dei meno avvezzi al giudizio calcistico. Tornerà presumibilmente  in argentina.

Capitolo a parte: Perotti. Non è certamente nelle voci uscenti di Gennaio, ma in questi giorni l’esterno argentino ha fatto discutere. Iniziando bene con una dichiarazione “matura”, sostiene sia precoce  pensare ad un suo trasferimento avendo in fondo giocato un girone – e nemmeno completo. Sarebbe potuto bastare ed il tifoso Genoano avrebbe glissato sulle conseguenze incerte dell’affermazione rispetto al futuro. Ma spesso si pecca di ingenuità o sincerità e così, a domanda diretta, il nuovo idolo cade affermando più o meno esplicitamente la sua volontà di andarsene a giugno verso squadre più prestigiose, quotate ed impegnate tra alta classifica e coppe. Ora, è evidente come ciò sia scontato e forse qualcuno ancora si illude esistano bandiere ed eroi disposti a rinunciare a soldi e palcoscenici europei per amore della maglia. Ma la verità la sanno tutti. Gli idoli durano il tempo necessario ad una società di aprire il portafoglio e alzare vertiginosamente l’ingaggio…

Valentina Jannacone
Comunicazione&SitiWeb