“Come Arenzano ricorda ogni giorno la Grande Guerra” per non dimenticare il sacrificio di molti arenzanesi

    Quando:
    20 Maggio 2018@16:00–23:00
    2018-05-20T16:00:00+02:00
    2018-05-20T23:00:00+02:00
    Dove:
    16011 Arenzano GE
    Italia

    Domenica 20 maggio Arenzano ricorda la Grande Guerra con due eventi celebrativi che racconteranno la partecipazione oltre che di un enorme numero di uomini “comuni” del nord come del sud del Paese, operai, laureati, contadini, giovanissimi come quarantenni, tutti carne da macello indistintamente, anche quella di uomini di cultura, poeti, musicisti.

    E tra loro anche molti arenzanesi.

    Alle 16 in Piazza XXIV Aprile sarà inaugurato il percorso illustrativo di immagini a cura delle associazioni Amici di Arenzano, HastArenzano, Centro storico Tore di Saraceni, U Gruppu, Gruppo Alpini Arenzano. 

    Alle 21 al Teatro Il Sipario Strappato “Uscito dalla trincea: il fronte dei poeti“, con l’attore Andrea Nicolini, il Coro Soreghina della sezione ANA di Genova e la Filarmonica di Arenzano. 

    Si ripercorreranno le tappe che cento anni fa vissero i giovani chiamati alle armi ascoltando i testi di Sbarbaro, Gadda, Ungaretti, Bertini.  

    Il poeta genovese Camillo Sbarbaro si trovò al fronte nella zona vicentina, dopo aver terminato il Corso Ufficiali. Le cartoline che egli inviava alla famiglia sono particolari squarci di quell’esperienza violenta che lo investì in giovane età. Il suo punto di vista, vale a dire il punto di osservazione è a dir poco curioso. La vita al fronte sembra per lui contornata da pace, quei boschi e quei prati segnati dalle trincee, quelle casupole che riesce a vedere nelle zone di guerra sembrano quasi proteggerlo.
    Quasi nello stesso periodo era presente, esattamente nelle medesime zone di combattimento Carlo Emilio Gadda. Anche lui ufficiale, anche lui prodigo di lettere alla famiglia, di diari da campo. Ma Gadda sembra avere della guerra una visione totalmente diversa, terribile, sventrata, piena di immagini di morti esplosi e di feriti e di uomini allo stremo. Una costante rabbia lo pervade. Quello che alla fine appare evidente, nelle pagine che parlano del ritorno a casa di entrambi nel 1918, è come la guerra abbia segnato crudelmente il destino di entrambi.
    Sono, queste due “alte” visioni di quel terribile periodo della storia italiana, il cuore dello spettacolo “Uscito dalla trincea – il fronte dei poeti”.