Gabriele Vallarino, arenzanese classe 1988, è laureato in Scienze Biologiche (Biodiversità ed Evoluzione Biologica). Nella sua formazione ha sempre privilegiato lo studio del mare e il giornalismo ambientale. Attualmente è biologo di bordo dell’Acquario di Genova sulle imbarcazioni che svolgono attività di whale watching; sulle motonavi è impegnato sia come guida che come ricercatore per il monitoraggio cetacei. Socio attivista del WWF, Gabriele ci propone un viaggio nella natura alla ricerca di tutto ciò che c’è da scoprire sul nostro territorio, e oltre.
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Non solo cosmesi naturale. Non solo filiera equosolidale. Ma tutte e due le cose messe insieme e addirittura una terza: sostenere la costruzione di forni ecologici (Mogogò) in piccoli villaggi dell’Eritrea. E’ questa l’idea del nuovo Eco-kit lanciato dall’associazione arenzanese Mesimesi.onlus che da diversi anni porta avanti, in tutto il mondo, progetti di solidarietà toccati con mano personalmente. Infatti, si tratta di progetti che vedono come referenti dei missionari liguri che sono impegnati in missioni in Africa, India o Sud America e che numerosi giovani, entrati in contatto con l’associazione (se non attivisti ormai di lunga data), hanno potuto conoscere visitando le loro realtà missionarie.
Con l’ecokit si potrà aiutare la propria pelle, scegliendo prodotti naturali che non inquinano l’ambiente, ma al contempo si potrà sostenere una mamma dei villaggi di Siyah, che potrà cucinare senza intossicarsi coi fumi che respira nella propria casa annerita e che non dovrà più impiegare tutta la giornata alla ricerca della legna, in un’area già ferita dalla deforestazione, lasciando oltretutto soli i propri bambini.
Ci sono davvero tanti motivi per credere in questo progetto e lo sa bene Lara Cavezarsi, socio fondatore: «Attraverso la vendita di questo kit di cosmesi etica che non ha siliconi, derivati petrolchimici e parabeni e che quindi negli ingredienti è sia ecologico che equo solidale, vogliamo aiutare tante famiglie a sostituire il forno tradizionale con uno che non abbia impatto sulla loro salute».
Il forno, mogogò come si chiama in lingua eritrea, per gli abitanti del villaggio è tutto. Si cucina la “engera”, una specie di focaccia a base di cereali misti. I fumi, poi, senza un sistema di captazione sono responsabili di malattie respiratorie e degli occhi.
Basta davvero poco per evitare che queste persone non si ammalino. Basta cambiare l’elemento principale della loro casa capanna, sfruttando la materia prima gratuita che non manca mai in Africa, l’energia solare.
Cinque i villaggi che caratterizzano la valle di Siyah e 1300 le famiglie che potranno beneficiare del progetto: «Sul nostro sito www.mesimesi.it si possono trovare molte informazioni riguardo ai nostri impegni missionari nel mondo e anche riguardo alla specifica realtà Eritrea, dove sosteniamo l’attività incessante delle suore Figlie di S. Anna che oltre ai forni ecologici gestiscono un ambulatorio (con pronto soccorso e reparto maternità e vaccinazioni), una scuola materna e ancora organizzano attività di promozione della donna, con seminari per le mamme su salute, igiene ed alimentazione» racconta decisa Lara.
La costruzione dei forni ecologici è già iniziata, sono ben 300 le famiglie che hanno cominciato una vita nuova, ma di lavoro da fare ne resta ancora tanto: «In Eritrea il 90% della popolazione è rurale, non esiste un accesso all’elettricità e la legna o lo sterco essicato sono i principali combustibili nei villaggi – spiega Lara – qui il territorio è stato ferito profondamente sia per cause naturali (siccità, calamità) che umane, 100 anni fa il 30% del territorio era coperto di foreste, oggi ne rimane meno dell’1%. Continuare a usare legname significa aggravare il deterioramento dell’ecosistema e accelerare l’erosione del suolo con profonde ripercussioni sull’agricoltura».
All’ambulatorio giungono mamme e bambini con problemi agli occhi oppure con gravi scottature causate dall’accensione agevolata dal costoso kerosene. Col mogogò ecologico non si dovrà più andare a cercare la legna, si ridurranno i tempi di cottura e si elimineranno per sempre i fumi neri. E tutto questo è possibile in soli tre giorni dando lavoro a diverse lavoratrici per ogni forno. Il costo di un mogogò ecologico è di 2406 Nakfa, valuta locale, e 120,3 Euro, al cambio attuale.
Acquistando questo ecokit (l’offerta consigliata è di 10 euro), esposto sia al Bar-gelateria Serafino che alla palestra California Club, si potrà davvero godere di un ottimo prodotto cambiando la vita di mamme e bambini. Un’idea originale che può essere un ottimo regalo in diverse occasioni dell’anno.
Per acquistarli: Gabriele Vallarino 349 86 83 769; Lara Cavezarsi 347 30 80 249(ci trovi anche su facebook), nonché alla pagina ufficiale facebook Mesì mesì onlus. E-mail: info@mesimesi.it