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Galleria paramassi, ApertaMente: “Non è chiaro se proteggerà anche lungomare e spiaggia”

Il caso della galleria paramassi per proteggere la zona Pizzo dalle frane ha diviso il consiglio comunale di Arenzano: a chiedere prudenza sono i consiglieri di ApertaMente Arenzano Giulia Gambino e Gianluca Traverso.

Nel frattempo, venerdì è programmata una nuova riunione per chiarire i dubbi dei consiglieri.

“Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio – spiega la capogruppo Giulia Gambino – dopo aver letto la documentazione del progetto avevamo chiesto al sindaco la nomina di un tecnico di parte. Cosa poi avvenuta. Il tecnico nominato dal Comune, esperto per quel tratto di versante e della frana, ha confermato che la soluzione della rete paramassi, la più collaudata su tutto il territorio nazionale, sia più vantaggiosa rispetto alla galleria di oltre 300 metri progettata”.

Ma non solo: i consiglieri lanciano l’allarme anche su un altro aspetto, ovvero quello della protezione del lungomare e della spiaggia.

“Nella relazione geotecnica generale su cui il progetto definitivo Anas si basa, si legge che nel 2020 un’impresa ha condotto una campagna di indagini geognostiche e che, dalla documentazione consultata, risulta che i blocchi non hanno oltrepassato la sede stradale. Ma nel 2016, quando è caduta la frana, i massi hanno raggiunto la passeggiata e la spiaggia, avevano causato anche un ferito e avevano sfondato la parete del ristorante ‘Il rifugio'”.

Sono state poi fatte simulazioni da cui sembrerebbe che i blocchi non abbiano oltrepassato l’Aurelia. “Senza voler dare parere tecnici che non sono di nostra competenza – si sono interrogati allora i consiglieri – ma i massi nel 2016 sono arrivati in passeggiata e in spiaggia. Siamo soddisfatti per il rinvio della votazione sul Puc volta a tutelare il nostro territorio, ma comunque a fine febbraio abbiamo scritto al sindaco per chiedere ragguagli”. 

In più ApertaMente ragiona sulle alternative: “La tipologia dell’opera scelta è stata utilizzata per salvaguardare prevalentemente strade di montagna che danno su dirupi scoscesi, non accessibili ad alcuno o al mare su strade costiere che danno su scogliere inaccessibili. La tettoia servirà sicuramente a riparare la carreggiata, ma sotto ci sono una passeggiata e una spiaggia. Queste saranno protette? Vorremmo più rassicurazioni”.